giovedì 30 agosto 2007

ESODO E CONTROESODO



Italiani!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Vi prego, vi scongiuro la prossima estate in vacanza non ci andate. O almeno, se proprio è necessario andarci, non tornate.
Ma come è possibile che dopo una, due o addirittura tre settimane al mare, al lago, in montagna, in campagna e in collina la gente torni a casa con una piva lunga da qui a lì.
Che cosa dovrei dire io che le ferie ancora non le ho fatte?
Dovrei girare con un carro armato e sparare a tutti.
Vergogna!

martedì 28 agosto 2007



Non dire falsa testimonianza e aiutali a uccidere un uomo. Lo sanno a memoria il diritto divino, e scordano sempre il perdono F. De Andrè - Il Testamento di Tito

http://www.kennethfoster.it/

giovedì 23 agosto 2007

due mesi e sembrano mille anni





Alle 18,35 saranno passati giusti giusti due mesi, da quando con in braccio mia nipote sono passato sotto quella grossa M con il pallino sopra e per qualche secondo il mio nome sotto.

Oggi mi hanno mandato via mail la foto dell'arrivo, io con la faccia da pesce fesso di chi non sta capendo chi, come, cosa e soprattutto perchè e chiara che resasi conto di essere in braccio ad un albero sudato mi allontana un po' schifata.

Torno indietro con la mente e il ricordo è sempre più dolce. Cazzo che giornata!!!

La sveglia alle 4, e dopo un po' i piedi nell'acqua fredda del lago di zurigo. alle 7 è un attimo e quasi 1900 otarie con gli occhialini si buttano in acqua. Una frazione a nuoto decisamente sofferta, freddo e tante correnti in acqua. La bici che non finiva mai, i crampi prima di affrontare l'ultima volta l"heartbrake hill", attaccato anche al terzo giro con spocchiosa arroganza trascinato dal casino di tutto quel pubblico, la brutta ipotesi di un ritiro, spazzata via dopo cento metri di corsa. Io arrivo alla fine!!!!

Tantissima, ma veramente tantissima gente sul percorso run, sentivo il mio nome letto da tanta gente che almeno in tre lingue diverse mi ha incitato. In quel momento, tu sei il loro piccolo eroe, non importa se arrivi primo o ultimo, hai deciso di partecipare e solo per questo gli spettatori di un ironman ti ammirano. Tante foto nella mia testa, mio papà cronometro alla mano che detta i tempi e mi cazzia perchè corro male, non cambierà mai, per fortuna. Federico che con l'entusiasmo dei suoi 6 anni mi corre dietro per farsi dare un "cinque", Gabriele che con l'entusiasmo dei suoi 38 anni corre dietro a Federico, numero 3 che per un attimo si stacca dalla tetta di mia sorella, mi guarda un po' ubriaco, accenna un sorriso e poi rincomincia a ciucciare, enzino che ad ogni passaggio mi chiede come va. Poi al km venti arrivano anche raffy e la francy, stoici, si sono ciucciati tutti quei km solo per vedere me. La forza degli amici, altro che doping. Passo di fianco al mio papi che è al telefono e a rischio squalifica me lo passa, dall'altra parte della cornetta c'è mia mamma: "tutto a posto?" "sì, sì si fa un po' di fatica". Ripasso davanti a francy e raffy: "ha chiesto ivan come mai l'ultimo giro l'hai fatto più piano". Il capellone! E' un po' malaticcio e mi sta seguendo su internet. Eh la tecnologia! Inizia l'ultimo giro, adesso un po' di fatica si sente, ma sei arrivato, a un km dalla fine un pensiero a quella stronza grazie alla quale mi ritrovo qui adesso, il mio ego svalvola. è vero cara, non mi meriti!
Sto imboccando la passerella finale, marina mi aspetta con chiara pronta a tagliare con me il traguardo, federico non c'è si è tagliato un piede e non può correre. Prendo chiara per mano mi giro e sull'arco del traguardo c'è il mio nome e a fianco il tempo. Non ci credo. Dopo l'ultimo pessimo giro in bici e sentendo i tempi della maratona ero convinto di avere sforato le 12 ore di un bel po', e invece c'è scritto 11:35, 34. A momenti svengo. Corro gli ultimi 50 metri con chiara ma, giuro non mi sono reso conto di niente, ricordo per un attimo di avere incrociato gli occhi della francy, ma la mia testa era da un'altra parte. Mi ripiglio giusto sulla linea dell'arrivo e quando realizzo cosa ho fatto caccio un urlo che neanche tarzan. Vengono fuori tutti gli ultimi otto mesi: gli allenamenti venuti bene, i dolori, quelli venuti male, i dolori, i dottori, le visite, i dolori e i dolori. Al di là dell'arrivo c'è mirco che mi aspetta. Gran parte del merito è suo. Mi ha sopportato tutto questo tempo e non potevo deluderlo, anche perchè mi aveva detto che se nel caso mi fossi fermato mi avrebbe fatto finire lui a pedate nel culo!!!
A pensarci bene la mia parte di merito è proprio poca. Per prima cosa grazie a mirco che mi ha prima convinto e poi aiutato, grazie al "coach" che mi ha raccontato il suo primo IM l'anno scorso facendomi venire l'acquolina in bocca, ai ragazzi della piscina di arcore, che mi hanno fatto capire che lo sport lo si fa per divertirsi, ad antonio che ci sopportava, a john che mi ha sistemato la bici, a robi "osso" per il sostegno morale, a michele perchè esiste, a grazia, andrea, miche, la gri e marta, stefano e sergio perchè sono amici miei, alla canzone "gift" di elisa che ho cantato per mezza maratona, a raffy che ha guidato per 800 km in una giornata solo per vedermi, a marina, lele, federico, chiara e alessandro che sono la mia famiglia, al capellone ovvero ivan risti, il mio coach, un campione nella sport ma soprattutto nella vita, ad enzino che mi ha accompagnato, si è alzato con me alle 4 e si è ciucciato tutta la gara. Non me ne vogliano gli altri e soprattutto chi mi sono dimenticato ma ci sono tre persone a cui vorrei fare un ringraziamento speciale. Uno: la francy, un'amica veramente speciale, che mi ha aiutato a rialzarmi nei momenti difficili; due: mia mamma e mio papà perchè è loro il merito di tutto il poco di buono che ho.




Piano piano

Sono passati dieci giorni e con calma e poca convinzione cerco di rimettermi in sesto. L'entità delle stigmate del ciclista hanno permesso un timido ritorno in piscina e una corsetta.
Sensazioni: fate voi! Pensate ad una parolaccia qualunque, la prima che vi viene in mente.
Un po' mi sta bene, in una settimana di stop ho sguazzato nel peccato come il principe dei vizi, bacco tabacco e ................ basta!

martedì 14 agosto 2007

Leccandomi le ferite!


Se capissi qualche cosa di matematica potrei provare ad attribuire una formula alla teoria per cui: ogni qualvolta programmo i miei allenamenti per un periodo superiore a due giorni, in una maniera o nell'altra mi devo fare male.
Smaltito lo scazzo post zurigo, enfatizzato dalla discreta prestazione di lecco, ho deciso di mettere giù un piccolo programmino fino alla gara di mergozzo del prossimo 16 settembre.
Un primo segnale me l'aveva dato il meteo, dopo mesi e mesi di siccità, per il primo allenamento in bici, ovviamente, piove!!! Pace. Si rimanda a giorni più felici (credevo io).
Domenica mattina, rotolo fuori dal letto con l'entusiasmo di una salma e dopo un lungo dibattito con me stesso, trovo l'accordo: tre ore easy e siamo tutti contenti.
Sento Enzino, ci accordiamo per trovarci a Bellagio e parto. Le gambe proprio non ne vogliono sapere, ma la partenza è sempre così.
Mulino allegramente fino al lago con "30 seconds to mars" come colonna sonora, l'MP3 adesso sceglie i "white stripes", inizia la discesina che porta a Bellagio, un cretino in moto mi supera con fare arrogante. "Ah si?" " E adesso mollami". Non faccio in tempo ad arrivare alla prima curva, l'idea di frenare giusto un pochino non mi sfiora minimamente. SBADABAMMMMMMMMMMMM.
E' un attimo. Mi ritrovo con il culo che striscia sull'asfalto, inseguendo la bici. Appena riesco a fermarmi il primo pensiero, ovviamente va alla bicicletta. Ostento indifferenza e sicurezza verso la tipa in macchina che più spaventata di me scende per sincerarsi delle mie condizioni. Appena vedo che la bici è a posto. Faccio segno che è tutto ok e riparto.
"Tutto ok una mazza!!!!!"
Arrivato a destinazione, faccio la conta dei danni: bici, tutto sommato ok, uno sbrego sul gomito, una bottarella alla spalla, ma guardando i pantaloncini ho già capito dov'è il danno maggiore. Temporeggio un cicinino, ma tanto lo so cosa mi aspetta. Appena tiro su la stoffa mi si presenta una bella pizza margherita con cipolle, capperi e peperoni. Non è tanto il dolore che provo in quel momento, ma la prospettiva di quello che proverò dopo.
Pulirmi con quello che ho nella borraccia non mi convince molto; nel frattempo è arrivato enzino. Vede il buco nei pantaloni e chiede delucidazioni. Non voglio fare la vittima e gli metto fretta. Voglio andare a casa prima possibile a farmi un bagno di disinfettante.
Tutto sommato però riesco a pedalare senza problemi e piano piano arriviamo a Onno.
Un miraggio! Nel parcheggio c'è una bianchissima ambulanza. Io ci provo. Mi avvicino timidamente, e resomi conto che dentro non c'era nessuno di malato, chiedo se gentilmente mi possono dare una ripulita alle ferite. Uno dei volontari mi guarda un po' allarmato e chiede: "e la bici?", poi scoppia a ridere e mi fa accomodare. Una bella disinfettata, km e km di bende e cerotti e riparto per casa, con un unico pensiero: chissà quando potrò rimettermi a nuotare...........
Per il momento continuo a giocare alla mummia, aspettando che la situazione torni, per lo meno nella decenza.
Un ringraziamento sincero ai volontari della Croce Rossa che molto gentilmente mi hanno medicato.

Andiamo ad incominciare


"Smithers, chi è quello?" - "E' Homer Simpson, signore. Settore 7G!"