martedì 14 agosto 2007

Leccandomi le ferite!


Se capissi qualche cosa di matematica potrei provare ad attribuire una formula alla teoria per cui: ogni qualvolta programmo i miei allenamenti per un periodo superiore a due giorni, in una maniera o nell'altra mi devo fare male.
Smaltito lo scazzo post zurigo, enfatizzato dalla discreta prestazione di lecco, ho deciso di mettere giù un piccolo programmino fino alla gara di mergozzo del prossimo 16 settembre.
Un primo segnale me l'aveva dato il meteo, dopo mesi e mesi di siccità, per il primo allenamento in bici, ovviamente, piove!!! Pace. Si rimanda a giorni più felici (credevo io).
Domenica mattina, rotolo fuori dal letto con l'entusiasmo di una salma e dopo un lungo dibattito con me stesso, trovo l'accordo: tre ore easy e siamo tutti contenti.
Sento Enzino, ci accordiamo per trovarci a Bellagio e parto. Le gambe proprio non ne vogliono sapere, ma la partenza è sempre così.
Mulino allegramente fino al lago con "30 seconds to mars" come colonna sonora, l'MP3 adesso sceglie i "white stripes", inizia la discesina che porta a Bellagio, un cretino in moto mi supera con fare arrogante. "Ah si?" " E adesso mollami". Non faccio in tempo ad arrivare alla prima curva, l'idea di frenare giusto un pochino non mi sfiora minimamente. SBADABAMMMMMMMMMMMM.
E' un attimo. Mi ritrovo con il culo che striscia sull'asfalto, inseguendo la bici. Appena riesco a fermarmi il primo pensiero, ovviamente va alla bicicletta. Ostento indifferenza e sicurezza verso la tipa in macchina che più spaventata di me scende per sincerarsi delle mie condizioni. Appena vedo che la bici è a posto. Faccio segno che è tutto ok e riparto.
"Tutto ok una mazza!!!!!"
Arrivato a destinazione, faccio la conta dei danni: bici, tutto sommato ok, uno sbrego sul gomito, una bottarella alla spalla, ma guardando i pantaloncini ho già capito dov'è il danno maggiore. Temporeggio un cicinino, ma tanto lo so cosa mi aspetta. Appena tiro su la stoffa mi si presenta una bella pizza margherita con cipolle, capperi e peperoni. Non è tanto il dolore che provo in quel momento, ma la prospettiva di quello che proverò dopo.
Pulirmi con quello che ho nella borraccia non mi convince molto; nel frattempo è arrivato enzino. Vede il buco nei pantaloni e chiede delucidazioni. Non voglio fare la vittima e gli metto fretta. Voglio andare a casa prima possibile a farmi un bagno di disinfettante.
Tutto sommato però riesco a pedalare senza problemi e piano piano arriviamo a Onno.
Un miraggio! Nel parcheggio c'è una bianchissima ambulanza. Io ci provo. Mi avvicino timidamente, e resomi conto che dentro non c'era nessuno di malato, chiedo se gentilmente mi possono dare una ripulita alle ferite. Uno dei volontari mi guarda un po' allarmato e chiede: "e la bici?", poi scoppia a ridere e mi fa accomodare. Una bella disinfettata, km e km di bende e cerotti e riparto per casa, con un unico pensiero: chissà quando potrò rimettermi a nuotare...........
Per il momento continuo a giocare alla mummia, aspettando che la situazione torni, per lo meno nella decenza.
Un ringraziamento sincero ai volontari della Croce Rossa che molto gentilmente mi hanno medicato.

Nessun commento: